un po' di storia

Complesso albarella

la storia

L’origine del paese di San Bernardino si perde nel tempo. Le prime notizie storiche risalgono ai Romani, che riconobbero l’importanza strategica di un passo alpino transitabile senza pericolo di valanghe. Per questo motivo costruirono una strada selciata, i cui resti sono giunti sino a a noi. Furono i Romani a denominare Mons Avium (Monte Uccello) il monte che domina sul paese, cui diedero il nome di Gualdo de Gereida, che rimase tale sino al 1400. Fu allora che mutò in San Bernardino, in onore del Santo che vi soggiornò per un po’ di tempo.

Dal 1200 al 1400 il paese e Mesolcina caddero sotto il dominio del Conte De Sacco, che fece erigere la Cappella di San Bernardino affrescata dalla scuola dei Seregnesi, mentre nel 1600 il Comune di Mesocco fece costruire la Casa Cappellania. La custodia venne affidata a due monaci che dovevano mantenere aperta la strada d’accesso durante l’inverno e offrire vitto e alloggio ai viandanti. Durante le tormente avevano il compito di suonare una piccola campana (oggi conservata nella Casa Cappellania) che serviva come punto di riferimento per chi cercava rifugio nella drammatica situazione.

Nel 1823 fu aperta la nuova strada commerciale attraverso il Passo, che contribuì a far conoscere il villaggio e ad accelerare lo sviluppo economico di tutta la regione. A San Bernardino sorsero in quel periodo i primi alberghi, frequentati soprattutto da clienti Italiani, che apprezzarono subito le proprietà terapeutiche dell’acqua minerale della fonte di San Bernardino, conosciute sin dai tempi dei Romani.

San Bernardino divenne una località di cura e villeggiatura per nobili e benestanti. Dopo un periodo di crisi a causa dei due conflitti mondiali, dagli anni ’70 la località tornò agli antichi fasti, grazie alla bellezza e particolarità del suo territorio sia in inverno che in estate.

È in questo periodo, e meglio a metà anni ’70, che inizia la storia di Albarella, allorchè le strutture attuali vennero edificate, nell’ambito di un progetto ancor più ambizioso, “Albarella Neve”, che prevedeva, oltre all’albergo ed alla. piscina, la realizzazione di 340 appartamenti (oggi sono 222) ubicati in diversi condomini su un terreno di circa 30’000 mq.

L’iniziativa immobiliare si arrestò a seguito di vicende finanziarie e giudiziarie internazionali di fine anni ’70, a seguito della quali dall’originario “Albarella Neve” (il nome è spesso usato ancora oggigiorno) si giunse all’attuale Complesso, che dall’iniziale funzione di “Apparthotel” si trasformò negli anni nell’attuale forma di puro condominio.